NO ALLA GUERRA!

Il vuoto di potere, generato dal crollo dell’egemonia americana, comincia a dimostrare tutto il suo potenziale di instabilità. Il sistema capitalista, per funzionare correttamente, necessita una divisione gerarchica del lavoro interstatale in grado di garantire uno spostamento di valore dalla periferia al centro, favorendo cosi l’accumulazione. La capacità di imporre una tale struttura al sistema è ottenibile solo dopo la sottomissione del mondo ad opera di uno stato. La guerra in Siria rientra in questo schema.

La Cina e la Russia, ancora in crescita hanno bisogno di sempre più materie prime e sempre più a minor costo: gli alleati siriani ed iraniani garantiscono loro questo accesso privilegiato. Gli USA invece, potenza egemone in decadenza, vedono crollare drasticamente il proprio stile di vita e sanno che entro breve verranno superati economicamente, e in prospettiva anche militarmente, dagli ex sudditi. È dura accettare il declino, sopratutto se, oggettivamente, si è ancora la prima potenza militare. Gli emergenti non sembrano più disposti a tollerare le sopraffazioni del vecchio potente e cosi sulla Siria si sono impuntati: sia diplomaticamente, bloccando tutte le risoluzione dell’Onu, sia militarmente. L’esercito russo è già in territorio siriano pronto a difendere Assad, o meglio a difendere l’unica propria base navale militare nel mediterraneo e i propri accordi economici. L’esercito cinese invece ha in programma esercitazioni navali congiunte con la marina siriana e russa. Gli USA questo lo sanno e comunque sono pronti alla sfida: dimostrare al mondo che a comandare sono ancora loro. È difficile prevedere, in questo primo round, fino a che punto i contendenti si spingeranno prima che uno accetti la resa. Il nodo egemonico resta aggrovigliato ed i rischi che possa generare una guerra mondiale rimangono alti.

Come popoli del mondo dobbiamo fare tutto quello che ci è possibile per fermare un conflitto, che, come sempre, conviene solo al potere.

Un altro mondo è necessario! Senza egemonia, senza capitalismo, senza guerra.


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