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PRIMO MAGGIO: IL RITORNO DEI SINDACATI?

En el encuentro convocado en San Cristóbal de las Casas por el Ejército Zapatista de Liberación Nacional, la Universidad de la Tierra y la revista Contrahistorias para rendir homenaje al recientemente fallecido Andrés Aubry, participan el historiador

Traduzione di Resistenza Antisistema rivista ed approvata da Immanuel Wallerstein (testo originale)

Fino a non più tardi della prima metà del diciannovesimo secolo, organizzare i sindacati era un’idea piuttosto radicale. Erano illegali quasi ovunque. Per questo, nella seconda metà del secolo, in alcuni paesi europei, negli Stati Uniti e in Australia, il ritiro delle leggi che li proibivano fu da intendersi come una concessione alle pressioni dei lavoratori, principalmente lavoratori urbani, nella speranza e nell’aspettativa che la classe operaia sarebbe stata meno radicale nelle proprie richieste. Continue reading


A che servirebbe il reddito se avessimo tutt* un lavoro?

Nascosta tra le pagine di “Nascita della biopolitica”, trascrizione del corso di Michel Foucault al Collège de France nel 1978-79 sulla storia del pensiero liberale, si trova forse la miglior analisi sulla proposta di un sussidio monetario per chi non raggiunge una soglia minima di reddito. Il suo studio sull’imposta negativa, a dibattito nei primi anni 70 tra i teorici neo-liberali, offre, infatti, vari spunti di riflessione critici ancora del tutto validi anche per i suoi discendenti attuali come il reddito minimo garantito ed il reddito di cittadinanza.

Siamo alla fine dell’età dell’oro del XX secolo, i magnifici 45-70, in cui il modello produttivo dominante era stato il keynesismo. Gli stati avevano guidato le economie nazionali sostenendo le proprie domande interne e cercando di perseguire il pieno impiego. Continue reading


L’ORGANIZZAZIONE, QUESTA PAROLA MAGICA E MISTERIOSA – S.R.Lascano

Estratto da “2010: de la crisis de dominio a la organización independiente” di  Sergio Rodriguez Lascano (direttore di Rebeldia). Testo tradotto da Resistenza Antisistema

Nel numero precedente della rivista abbiamo pubblicato una serie di interviste realizzate da Radio Insurgente a compagn@ zapatisti basi di appoggio. I compagni hanno fatto tre domande: come vivevano prima? come vivenano dopo che e’ arrivata l’organizzazione? e come vivono ora?  La costante nelle risposte dei compagn@ si trova nell’importanza dell’organizzazione. Ciò che ha consentito l’insurrezione, ciò che ha permesso il recupero dei terreni, facendo ripartire le produzioni con un’altra visione produttiva ed ecologica, ciò che ha permesso la formazione di comuni ribelli e poi autonomi, ciò che ha consentito l’emergere di Aguascalientes e poi dei Caracoles, ciò che ha permesso la formazione delle Giunte del Buon Governo, ciò che ha permesso l’autonomia che ora si gode, ciò che ha consentito la costruzione di nuove relazioni sociali, ciò che l’ha permesso…e’ l’organizzazione. Ma non un’organizzazione qualsiasi, una in particolare che aveva chiari, dal mio punto di vista, i seguenti punti: Continue reading


CRISI, EGEMONIA E LOTTA DI CLASSE

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Centocinquanta anni fa uno spettro si aggirava per l’Europa, era lo spettro del Comunismo. I potenti di tutto il mondo tremavano all’idea che i proletari di tutti i paesi potessero prendere coscienza della loro condizione di sfruttati, unirsi ed organizzarsi per sovvertire questo stato di cose. Oggi di questa coscienza e organizzazione “proletaria” non rimane che un lontano ricordo. Il potere, invece, ha imparato da noi e si è dotato proprio di questi indispensabili strumenti. Più “noi” ci disunivamo, più ci scordavamo, più la nostra controparte si rafforzava. Il collettivismo burocratico russo, spacciato per socialismo reale, ha poi inflitto il colpo di grazia al complesso delle teorie Rivoluzionarie. Durante la caccia alle streghe sono finiti bruciati anche strumenti di analisi tuttora validi come le classi, l’imperialismo e lo studio dei vincoli sistemici, finendo per favorire la visione di sistema di un solo mondo possibile. Questo caos teorico si palesa nelle varie interpretazioni sulla crisi ed il neoliberismo: le analisi più superficiali tendono a dare le responsabilità alla poca morale di qualche cattivo banchiere o alla corruzione delle classi politiche nazionali, altre vedono nella finanziarizzazione dell’economia e nel potere transnazionale della finanza la creazione di un Impero che, scollegato dagli stati nazionali e muovendo le leve sistemiche principali, li sovradetermina e dirige, usando anche le crisi come armi di sottomissione. Queste analisi minimizzano o cancellano le tendenze che vincolano il sistema e che ingabbiano gli attori nel gioco capitalista. Noi proveremo a ricollocare la crisi nel suo contesto storico e sistemico, focalizzando l’attenzione sulla struttura dei cicli, la funzione degli stati e il rapporto tra le classi nel capitalismo moderno. Infine tenteremo di avviare un dibattito su come ricreare la coscienza e l’organizzazione della classe degli sfruttati con il fine di rivoluzionare il mondo, arrestando cosi l’avanzata della barbarie a cui ci sta portando il capitalismo, creandone uno più giusto, democratico e libero. Potenti tremate, gli spettri son tornati! Continue reading


Lucy el Llamamiento – La dignità degli ultimi (F. Solanas)

Fernando Solanas, fondatore della scuola del terzo cinema, ha ripetutamente indagato, sopratutto in Argentina, gli effetti nefasti del capitalismo e della sua forma più sfrenata: il neoliberismo; In “Il diario del saccheggio” partendo dagli anni ’70 ripercorre gli eventi politici più importanti che hanno portato al crack economico-finanziario del 2001. In “La dignità degli ultimi” ci narra le storie e ci presenta i ritratti di quel popolo argentino che ha vissuto ben prima di quello greco, sulla sua pelle, il crollo del neoliberismo a cavallo degli anni 2001-2005. Entrambi i film-documentari del regista argentino meritano di essere visti, anche solo per l’ottima fattura, ma soprattutto per la grande quantità di temi affrontati e spunti di riflessione che forniscono. Quello qui presentato è un estratto del secondo: “Lucy El Llamamiento” narra la resistenza, tutta al femminile, al (doppio)gioco psicologico del fallimento. Se le banche ti stringono il collo l’unico modo per conservare la propria dignità umana è unirsi e lottare. Uno sguardo su uno dei pezzi di resistenza che compongono oggi il nostro puzzle, ringraziamo Fernando Solanas per queste immagini, e speriamo, data l’attualità dei temi, che si possa sviluppare una discussione su come creare forme di lotte collettive contro la crisi, il neoliberismo ed il capitalismo…