L’Altra Campagna – intervento Subcomandante Marcos (2006)

Intervento del Delegado 0 (Subcomandante Marcos) durante una tappa dell’Altra Campagna nello Zocalo di Città del Messico, il primo di maggio del 2006.

(Per i sottotitoli in italiano spingere cc in basso al player)

Gli metteremo il nostro nome e il nostro viso: di ognuno di voi e di noi come popoli indios e di tutti gli indigeni di questo paese e dei piccoli commercianti e delle donne dei giovani degli studenti dei maestri dei lavoratori del campo e della città e degli anziani. Non passeranno queste generazioni, quelle che adesso patiscono questo paese, non spariranno finché non sparirà il sistema che ci tiene cosi: il sistema capitalista. Se ne andrà e finirà qui in Messico. Un giorno ci riuniremo nuovamente qui, nello Zocalo, e sarà un’altra voce quella che ci convocherà: la nostra, quella dal basso; e sapremmo allora che dovremo costruire un altro paese, uno nostro dal basso dalla sinistra; dove si tenga in conto quello che la gente pensa; e con una nuova legge mandiamo tutti gli avvocati e le avvocatesse a frequentare di nuovo gli studi, perché le leggi che stanno studiando le manderemo …  Tutti ci stanno criticando perché gli zapatisti tirano fuori queste parole di ribellione, che non teniamo in conto i rapporti di forza; compagni gli zapatisti, le zapatiste, sempre se ne sono fottuti dei rapporti di forza! Stiamo girando tutto il paese e stiamo incontrando molta gente che sta lottando e fino ad ora lottava sola. Che resisteva all’esproprio, resisteva alla repressione, resisteva a cada una delle ingiustizie che cada uno di noi vede. Eravamo soli: stiamo imparando a dire compagni e compagne con un senso, non come slogan, sapendo che già siamo uniti come zapatisti, come famiglie, come individui, come collettivi, come gruppi, come organizzazioni sociali, come popoli indios, come organizzazioni politiche di sinistra in un solo grande movimento che è l’unica possibilità affinché questo paese sopravviva; perché se non lo facciamo noi li sopra continueranno a distruggerlo finché tutto questo sia tante macerie con una lettera con scritto si vende. Cambiamo tutto questo, uniti come deve essere dal basso e da sinistra. Questo gran movimento si alzerà quando finiremo di ascoltare tutte le voci, di conoscerci tra tutti. Diamogli un’ora, una data e un luogo a questi che sono li su. Dobbiamo aprire le porte della carcere e tirar fuori tutti i nostri compagni che sono arrestati, le nostre compagne, a tutta la gente povera che è arrestata ingiustamente e le porte rimarranno aperte solo il tempo sufficiente, dopo, mettiamo loro in carcere! che è dove devono stare; che si uniscano ai violentatori, ai narcotrafficanti, ai pluriomicida sono uguali a loro! questo è quello che succederà. Se noi ci guardiamo da la su non compariamo sui giornali, nei notiziari ne della televisione ne della radio. L’altra campagna non esiste per quelli li su, meglio, non vorrebbero che esista. Guardano con timore il fatto che, nonostante tutto il silenzio che è scoppiato sopra di noi, nonostante tutto il denaro che stanno sprecando nelle campagne pubblicitarie per le elezioni, nonostante questo sempre più gente dal basso senza nome e senza volto sta prendendo il volto e il nome collettivo di chi è nell’altra campagna. Facciamo un programma di lotta nazionale dove stia la nostra voce. Creiamo un nuovo paese e diamogli una nuova costituzione, e dimentichiamo questi giorni in cui arriviamo a casa e vediamo a tavola le bollette del telefono, della luce, dell’acqua, delle tasse e vedere che non c’è altro che fagioli, o a volte neanche questi, che non bastano neanche per la tortiglia e che ancora bisogna lavorare dall’alba, o anche prima, quando l’alba regna in queste terre fino a notte tardi e vedere che non riusciamo ad uscire dalla situazione in cui siamo. Le loro case, di quelli sopra, saranno le nostre. Vivremo in un’abitazione degna con i servizi, nostra, come lavoratori che siamo avremmo un lavoro e un salario degno, avremmo terra da lavorare, buona alimentazione, ospedali e con dottori, educazione per tutti, laica, gratuita e pubblica. Avremmo indipendenza. Mai più nessun governo farà quello che ha fatto il governo di Vicente Fox, che vuol dire umiliare la memoria storica di questo paese davanti a George Bush e i nordamericani. Ci sarà democrazia vera la nostra dal basso, non di questi politici di sopra che hanno convertito la politica in una merce e il suo piacere in una prostituzione che si veste di vantaggi. Compagni e compagne siamo l’altra campagna! sono dalla nostra parte lavoratori e lavoratrici sessuali, sono con noi omosessuali, lesbiche, transessuali, sono con noi bambini di strada, lavoratori della strada, piccoli affittuari, commercianti informali, commercianti di mercati, sono con noi i popoli indios, sono con noi i contadini senza terra o che sono sul punto di perderla, sono con noi operai, studenti, maestri, anziani, siamo i brutti, gli appestati, siamo qui nell’altra campagna il meglio di questo paese e questo è quello che faremo. Grazie compagni grazie compagne

 


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